I VARI “MODELLI” DI FAMIGLIA

In un libro di Giorgio Nardone dedicato alle famiglie, dove vengono date indicazioni agli psicologi per riuscire ad aiutare i genitori in difficoltà per qualche problematica dei figli, ho trovato una classificazione molto interessante. Riguarda i modelli di “famiglia” esistenti, che sono emersi da una ricerca dello stesso Nardone (2001) volta a studiare l’evoluzione dei modelli della famiglia italiana, e che sono stati quindi individuati e mappati.
Quando si tratta di aiutare dei genitori a gestire o comprendere meglio la problematica che presenta il proprio figlio, partire dal tipo di modello della famiglia è importante. Se si individua il modello a cui appartiene quella famiglia, sarà più facile comprendere i meccanismi che funzionano all’interno di quel sistema, e si individueranno dei pensieri e dei comportamenti tipici di genitori e figli.
Vediamo brevemente quali sono questi modelli familiari prevalenti.
MODELLO IPERPROTETTIVO
In queste famiglie, i genitori cercano di rendere la vita dei figli il più semplice possibile, fino ad arrivare a sostituirsi a loro. I figli chiedono sempre più aiuto e reagiscono con aggressività quando vengono frustrati. Il messaggio nascosto è: “Faccio tutto questo per te perché temo che da solo non ce la faresti e non voglio che tu soffra”. Questo è un tipico esempio di profezia che si auto-avvera. Quasi sempre accade che i figli si arrendano senza combattere.
La soluzione a questo modello di famiglia non funzionale è quella di apportare minimi cambiamenti nelle modalità interattive coi figli. Boicottare piccole attività quotidiane che richiedono l’aiuto dei genitori, e assumere un atteggiamento più distaccato rispetto alle loro – inevitabili – lamentele.
MODELLO DEMOCRATICO-PERMISSIVO
È caratterizzato dall’assenza di gerarchie, tutti i membri sono alla pari. Il fine è quello di avere armonia e assenza di conflitto. Le regole vengono negoziate, non esistono punizioni, si ragiona insieme. Spesso in queste famiglie i figli diventano piccoli tiranni, e ottengono le cose con capricci e prepotenze. In queste famiglie, che i genitori non sono guide ma amici alla pari a cui i figli non si rivolgono. Molti comportamenti diventano trasgressivi.
L’intervento con queste famiglie mira a sancire in modo chiaro i ruoli di genitori e figli, fissando alcune regole.
MODELLO SACRIFICANTE
I genitori si sacrificano per promuovere il piacere e la soddisfazione dei figli, che vengono esonerati da qualunque dovere. I figli crescono non rispettando i genitori, spesso vergognandosi di loro, sono attratti dai miti di successo ma non sono disposti ai sacrifici per ottenerli. In adolescenza, si profilano 3 scenari possibili:
– il giovane, non abituato a frustrazioni e rifiuti, incontra difficoltà nel mondo esterno e torna in famiglia: ripiegamento su se stesso
– il figlio è disposto a tutto pur di non rientrare in famiglia: cercherà contesti di gruppo dove basta conformarsi per essere accettati
– il ragazzo abbraccia il modello di vita basato sul sacrificio, che può favorirlo nel raggiungimento di obiettivi professionali. Se ciò non accade, si ha la possibilità di cadere in depressione.
L’intervento con queste famiglie prevede che venga loro richiesto di non sacrificarsi (“Scusa ma non ce la faccio”) e di diminuire le aspettative verso il figlio. Il figlio viene liberato dal ruolo di chi deve per forza adempiere alle aspettative genitoriali, affidando a lui la piena responsabilità della propria realizzazione.
MODELLO INTERMITTENTE
Esiste in queste famiglie una forte ambivalenza. Le posizioni dei genitori mutano continuamente, si alternano in modo imprevedibile rigidità e morbidezza, atteggiamenti valorizzanti e squalificanti. Si ha il continuo oscillare di punti di riferimento e basi sicure. I genitori non riescono a mantenere le direzioni che prendono in ambito educativo. I figli crescono instabili e incapaci di assumere ruoli e responsabilità.
La soluzione può essere così riassunta, con una metafora “nautica”: individuare la rotta e mantenerla.
MODELLO DELEGANTE
I genitori delegano alla famiglia allargata, quindi si crea competizione tra le generazioni. I ragazzi imparano strategie più favorevoli per ottenere ciò che desiderano dall’una o dall’altra. Le regole vengono messe in discussione dai genitori o dai nonni. I genitori non costituiscono dei punti di riferimento autorevoli, i nonni non rappresentano una guida.
I figli crescono con l’attitudine a manipolare le relazioni a proprio vantaggio, senza saper gestire i rapporti in modo stabile, e privi di comportamento autonomo. Spesso hanno dipendenze relazionali da figure di spicco, e assumono comportamenti rischiosi per mettersi alla prova.
La terapia per queste famiglie consiste nel ristabilire i ruoli e restituire a ognuno le proprie responsabilità.
MODELLO AUTORITARIO
Un genitore o entrambi, più spesso il padre, cercano di esercitare il proprio potere sui figli. Disciplina, controllo dei propri bisogni e desideri, punizioni improprie. L’atmosfera è tesa, il padre è dominante e la madre cerca di mediare. I figli hanno due possibilità: si sottomettono (frustrazione, repressione) oppure si ribellano.
La soluzione dei problemi derivanti da questo modello di famiglia consiste nell’aiutare il giovane ad emanciparsi dai propri genitori, opponendo morbidezza alla durezza, per scoprire e perseguire i suoi obiettivi.
FAMIGLIE DISFUNZIONALI?
Nessuno di questi modelli è di per sé disfuzionale, ma ad essere disfunzionale è l’irrigidirsi delle famiglie in questi copioni immutabili. Le problematiche, come spesso avviene, si presentano quando ci sono rigidità, inflessibilità e incapacità di adattarsi alle circostanze.
Probabilmente, in ognuna delle nostre famiglie, sono attivi un po’ tutti questi modelli, che vengono utilizzati a rotazione a seconda delle circostanze, del momento e del carattere e del passato di ogni suo membro.
Quando ci si trova invece a vivere secondo un solo modello prevalente, senza la possibilità di adattarsi alla situazione, lì possono nascere delle difficoltà. Un sistema familiare funzionale, infatti, dovrebbe rimanere flessibile e adattabile. Questa è una delle principali risorse per poter superare le difficoltà.
Se vi sembra di appartenere ad uno di questi modelli e riconoscete le problematiche classiche relative, potete approfondire parlandone con un professionista, e migliorando così la qualità della vita vostra, e dei vostri figli.
Foto di congerdesign da Pixabay
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