CRESCERE CON FRATELLI E SORELLE

Negli scorsi articoli abbiamo visto cosa succede quando arriva un nuovo bimbo in famiglia, e come affrontare la novità sia in gravidanza che dopo la nascita vera e propria, col primogenito. Ci sono dei lati meno positivi da dover accettare per il fratello maggiore, ma il bilancio col fatto di avere un fratello con cui condividere l’infanzia è assolutamente a favore della fratellanza.

Essere fratelli

Avere un fratello è un enorme dono, vuol dire avere sempre un compagno di giochi, con cui condividere vita familiare e passioni. Vuol dire avere un complice, un alleato, un intimo amico con cui parlare di tutto, nel bene e nel male. Vuole anche dire avere qualcuno con cui prepararsi a cosa significa diventare grandi, avere amici e una nuova vita.

Non tutti i bambini hanno gli stessi tempi, ma sicuramente verrà richiesto al primogenito di imparare a condividere giochi e momenti, per alcuni ci vorrà più tempo e per altri meno, anche a seconda della sua età. Se inizialmente il primogenito non è pronto a condividere, possiamo prevedere uno spazio solo suo al sicuro dal secondogenito, dove tenere i suoi giochi più preziosi.

Le prime volte che i due fratelli si contenderanno un gioco, forse sarà necessario aiutarli a contrattare, poi impareranno e andranno avanti da soli. Incoraggiando la condivisione, e non imponendola, i risultati ci saranno.

Comprendere per accettare

È importante che il bambino si senta compreso, e che le sue esigenze siano ascoltate, ad esempio mettendo in parole per lui i pensieri che probabilmente lo fanno stare male, così come le emozioni ad essi collegate. Possiamo ad esempio dire “So quanto è difficile a volte lasciare che gli altri usino le nostre cose”.

Una cosa che aiuta molto, secondo me, è anche spiegare i sentimenti del fratellino piccolo, ad esempio spiegando perché ci tiene così tanto a giocare con il fratello maggiore (è bravissimo con quel gioco, vuole imparare da lui, è curioso di vedere tutti i modi in cui si può fare, ecc…).

Non servono minacce o ricompense, altrimenti penserà di stare facendo un favore a noi, e non è così che deve essere. Molto meglio sottolineare i vantaggi del giocare insieme, il divertimento, la complicità… anche raccontando esperienze del genitore stesso quando era piccolo e aveva fratelli e sorelle con cui divertirsi.

L’esempio degli adulti

Come per ogni cosa, il buon esempio è ciò che funziona meglio e in modo più duraturo: se vogliamo crescere bambini educati e rispettosi, dovremo trattarli con educazione e rispetto.

Fin da piccoli i bambini possono imparare a rispettare i bisogni dell’altro, e possono imparare alcune semplici regole di felice convivenza, come chiedere gentilmente quello che si desidera, fare piano se qualcuno dorme, aspettare il proprio turno… E questo ovviamente vale non solo per i piccoli ma anche per gli adulti.

Se noi chiediamo al bambino di aspettare il proprio turno e poi noi ci permettiamo di essere prepotenti e saltare avanti agli altri, a poco serviranno le nostre parole, perché l’esempio ha sempre un impatto maggiore.

Ogni figlio è diverso dagli altri, questo non dimentichiamolo mai, quindi cerchiamo di adattarci ad ognuno di loro nel modo più giusto per quel bambino.

Un bilancio sempre positivo

In conclusione, crescere con uno o più fratelli permette di vivere esperienze molto ricche, che favoriscono lo sviluppo di doti personali e competenze sociali.

Avere un fratello è giocare insieme, è imparare insieme, è non sentirsi mai soli, né da piccoli né da adulti. I fratelli possono esercitarsi anche nei conflitti, quindi in “relazioni umane”, e questo sarà loro utile anche nella vita adulta. Cerchiamo di favorire la relazione tra fratelli fin da quando sono piccolissimi, e loro potranno beneficiarne per tutta la vita.


Foto di amyelizabethquinn da Pixabay
0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *