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GLI STATI COMPORTAMENTALI DEL NEONATO

Il neonato, “funzionamento” e bisogni

Spesso sentiamo raccontare dalla gente che i neonati sono creature che devono imparare tutto, che hanno una mente vuota, oppure che sono “furbi” manipolatori che obbligano i genitori a fare ciò che vogliono loro. Queste due visioni sono molto diverse tra loro, ma entrambe poco vicine alla realtà. Il neonato è un essere in formazione, che ha una mente e ha delle competenze ben precise, fin dalla vita in utero. Vediamo come si comporta un neonato, e scopriamo perché non è né furbo né manipolatore.

Competenze del neonato

I neonati hanno molte competenze che vengono esercitate fin da pochi minuti dopo la nascita. Vediamone alcune.

I piccoli alla nascita preferiscono già i sapori dolci a quelli salati o amari. Sono in grado, appena nati, di riconoscere la voce della mamma e distinguerla da quella di chiunque altro. Sono anche in grado di distinguere l’odore del latte della propria madre.

Riescono a mettere a fuoco ad una distanza compresa tra i 20 e i 50 cm: 25 cm circa è la distanza esistente tra il neonato e il volto di chi lo sostiene quando viene tenuto in braccio. Ciò che in assoluto attrae di più il neonato è il volto umano: a poche ore dalla nascita i neonati possono fissare un volto umano ed imitarne alcune espressioni.

Stati comportamentali

I nostri piccoli, appena nati, attraversano nell’arco della giornata 6 stati comportamentali, che può essere importante conoscere per comprendere a fondo i segnali che ci invia il nostro piccolo. Infatti, nei primi tempi è fondamentale che siate voi ad adattarvi al vostro bambino, e non viceversa. Se saprete decifrare bene i suoi segnali, sarà più facile individuare i momenti giusti per fare ogni cosa: mangiare, giocare, dormire.

1° stato: Sonno profondo

Il bambino dorme immobile, col viso rilassato, gli occhi chiusi, il respiro lento e regolare; se anche c’è un rumore mediamente forte nella stanza, non si sveglia.

2° stato: Sonno attivo

Il bambino dorme ancora ma si può muovere, ha gli occhi chiusi ma al di sotto delle palpebre si vede che gli occhi si muovono (sonno R.E.M.); può fare delle smorfie o succhiare come se avesse il seno in bocca, può emettere dei versi e il suo respiro è irregolare; reagisce agli stimoli (rumori, movimenti).

3° stato: Dormiveglia

Dal sonno attivo si passa al dormiveglia, in cui il bambino si muove lentamente, magari stirandosi o succhiandosi il pugnetto, ha gli occhi semi-aperti o aperti con sguardo sognante; il viso è espressivo, può fare smorfie o sbadigli, piagnucolare; ha il respiro irregolare e reagisce agli stimoli. Questa fase può essere il momento di transito verso un’altra fase di sonno attivo o verso il risveglio completo, cercate di capire che cosa vuole fare il vostro piccolo.

4° stato: Veglia tranquilla

Se si sveglia, si trova ora in fase di veglia tranquilla, in cui gli occhi sono aperti e attenti, alla ricerca di uno sguardo, fa movimenti finalizzati, ha il viso rilassato e può imitare le espressioni dei genitori. Emette dei suoni, reagisce agli stimoli e il respiro è regolare. Quando è molto piccolo, questa fase dura molto poco, ma va aumentando con la crescita del bambino.

5° stato: Veglia attiva

Si passa poi alla veglia attiva: il piccolo si muove in modo scoordinato, può fare degli “scatti”, può avere il corpo e il viso contratti, può sussultare (le braccia vengono tese all’infuori e la schiena si inarca); gli occhi sono aperti ma “distratti”, il respiro è irregolare, il bambino è “agitato”.

6° stato: Pianto

Subito dopo si arriva alla fase del pianto, in cui i movimenti sono scoordinati, l’espressione è contratta, il viso è pallido o rosso, gli occhi sono serrati o spalancati, il respiro è molto irregolare e ci possono essere apnee e singhiozzi; il bambino può piangere con o senza lacrime.

Conoscere tutti questi stati ci aiuterà a conoscere meglio il bambino, ad interagire meglio con lui e ad adattarci meglio alle sue esigenze.


Foto di Cheryl Holt da Pixabay
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